Nata in Australia nel 2003, la campagna Movember, che si svolge durante tutto il mese di novembre, è dedicata alla prevenzione del carcinoma alla prostata e alla promozione della cultura della prevenzione e della salute maschile in senso globale. Negli ultimi anni l’iniziativa sta avendo sempre maggior diffusione e si presenta come un’occasione per sensibilizzare gli uomini sul tema della prevenzione.
Cosa significa Movember?
La parola Movember deriva dall’unione delle parole moustache (baffi) e november (novembre) e sta a indicare una campagna che si svolge annualmente da più di vent’anni in tantissimi paesi del mondo compresa l’Italia.
Per una questione culturale o anche semplicemente di abitudini consolidate, gli uomini tendono a essere meno sensibili al tema della prevenzione rispetto alle donne. Le statistiche dicono infatti che quattro uomini su dieci ritengono inutile recarsi dal medico in assenza di sintomi e ciò si riflette in una minor partecipazione ai programmi di screening oncologici e a una sottovalutazione degli eventuali sintomi iniziali della malattia che li porta a evitare di rivolgersi al medico. Tutto questo può portare a un grave ritardo nelle diagnosi che contribuisce di conseguenza a peggiorare la prognosi. Per questo e per altri motivi di carattere biologico, di stili di vita e ambientali, la mortalità per cancro è più elevata negli uomini che nelle donne.
L’iniziativa chiamata Movember nasce proprio dall’esigenza di migliorare la sensibilità degli uomini al tema della prevenzione che, se effettuata in maniera capillare, garantirebbe un minor tasso di mortalità nei pazienti affetti da tumore, in una minore spesa a carico del Servizio Sanitario Nazionale e dei pazienti stessi e in una migliore qualità della vita dei malati e delle loro famiglie.
La prevenzione oncologica: quali sono gli esami da effettuare?
Ancora qualche dato: solo il 33% degli uomini italiani effettua visite mediche regolari, appena il 42,5% si sottopone a esami di controllo e addirittura il 65% non è mai andato dall’urologo o dall’andrologo (dati della Fondazione Veronesi).
Visite urologiche regolari, anche in assenza di sintomi, favoriscono invece la diagnosi precoce di quello che è un tumore tra i più diffusi nella popolazione maschile ovvero il carcinoma della prostata. La maggior parte delle diagnosi vengono effettuate tramite due esami specifici:
- Test del PSA (Antigene Prostatico Specifico): un semplice esame del sangue che misura i livelli di PSA, una proteina prodotta dalla prostata i cui livelli elevati possono indicare un tumore, ma anche altre condizioni benigne;
- Esame digitale rettale: consiste nella palpazione della prostata attraverso il retto per valutare eventuali anomalie come noduli o indurimenti.
Altri esami come la Risonanza Magnetica Multiparametrica e la biopsia saranno utili per confermare l’eventuale diagnosi e valutare l’aggressività del tumore.
L’età consigliata per sottoporsi ai primi controlli è intorno ai 50 anni in assenza di fattori di rischio, o intorno ai 40-45 per chi ha una storia familiare di tumore alla prostata o per chi appartiene a gruppi etnici con maggiore incidenza di questa patologia come ad esempio gli uomini afroamericani. Tra i fattori di rischio da considerare, oltre all’età e alla familiarità, ci sono anche gli stili di vita: sedentarietà, sovrappeso e obesità e una dieta poco salutare possono influenzare l’incidenza.
Per quanto riguarda il tumore del testicolo, l’età di incidenza si abbassa notevolmente attestandosi tra i 18 e i 45 anni. Nella maggior parte dei casi, il tumore si presenta con un graduale ingrossamento di un testicolo o con la comparsa di un nodulo uniti a un senso di pesantezza dello scroto e, in alcuni casi (circa uno su cinque) dolore.
Come per le donne l’autopalpazione del seno è uno strumento importante, anche per gli uomini vale la stessa cosa per quanto riguarda i testicoli. La manovra è semplice e indolore e va eseguita preferibilmente dopo un bagno o una doccia caldi: è sufficiente prendere ciascun testicolo tra il pollice e l’indice ed esercitare una pressione utile a percepirne la consistenza senza causare dolore. Il testicolo deve essere liscio e compatto, senza anomalie sulla superficie, noduli o gonfiori. Se diagnosticato precocemente, il tumore del testicolo guarisce in oltre il 90% dei casi. L’esame principale da effettuare è l’ecografia, il cui esito va eventualmente approfondito con ulteriori esami più sensibili.
La prevenzione in senso più ampio
La campagna Movember, oltre a occuparsi della prevenzione oncologica negli uomini, nasce anche per promuovere la salute maschile in senso più ampio occupandosi della salute mentale con alcune iniziative dedicate alla prevenzione dei suicidi maschili – nel mondo percentualmente più alti di quelli femminili – e della promozione del benessere generale dell’uomo, incoraggiando l’adozione di uno stile di vita sano con una dieta equilibrata e un’attività fisica regolare.
